Pochi giorni fa, un ragazzo di nome Marco che veniva a tagliare l’erba a Montalcinello è volato via. Gli avevo offerto un caffè a casa mia, per dirgli veramente grazie per la passione.
Perché in questi angoli semi-montani d’Italia, dimenticati dallo Stato dei parolieri, dove l’agricoltura è ormai un atto eroico, dove la notte è buia e la luna brilla come un’antica compagna, ogni gesto di lavoro è un dono.
Grazie a chi ancora cura la terra, a chi tiene puliti i campi, a chi si alza presto e continua a credere che valga la pena farlo.
Montalcinello vive anche per questo: per la tenacia di chi non ha smesso di seminare, di chi, semplicemente, resta.

